Prologo degli Evangelisti secondo Johann Sebastian, 1985

Questa Veglia di Bach allestita nel fascinoso invaso della chiesa di S.Carpoforo, è in un certo senso la summa delle sue creazioni precedenti. Questa volta con una doppia valenza: quella celebrativa della morte di Bach – che di tavola in tavola viene seguita in una sorta di biografia immaginaria dove emergono dal bianco immacolato i lacerti e i lembi di figure strappate alla memoria della vita e dell’opera del grande compositore; e quella che oserei definire decisamente “pittorica”. Isgrò infatti ha realizzato qui, non solo alcuni dei suoi esempi di semantizzazione assurda (le frasi italiane, latine o di altre lingue che diventano messaggi portatori di concetti oltre che di valori grafico – spaziali: le scritte che ripropongono testi di vangeli inesistenti; le farfalle colorate che volteggiano nel “prologo degli evangelisti”); ma ha raggiunto in molte tavole degli autentici risultati plastico – pittorici, il bianco della carta e della tela, i colori spenti di certi inserti fotografici ricoperti o sfumati dalla biacca; la presenza di alcuni apporti cromatici come il rosso, come il bianco, come il grigio di una mano rattrappita di Bach morente.

Gillo Dorfles, Un artista neobarocco per celebrare Bach, “Corriere della Sera”, 12 dicembre 1985. 

Scheda tecnica
Prologo degli Evangelisti secondo Johann Sebastian
1985
Tecnica mista su tela montata su legno
179x240 cm
Emilio Isgrò - Tutti i diritti riservati - Privacy e Cookie Policy Artbag